Pubblicato in: Politica e Società

Le disquisizioni sul potere di Gheddafi

di Aldo 15 giugno 2009

Berlusconi e Gheddafi

E se avesse ragione Gheddafi?

Coniglietti miei, qui occorre una riflessione, perché forse ci troviamo davanti ad una rivoluzione copernicana e stiamo facendo la figura dei peracottari perché la nostra mente non è abbastanza illuminata. L’unico che abbia intuito tutto è il maestro di sci di Berlusconi, momentaneamente al ministero degli esteri (scusate se lo scrivo minuscolo ma…) il quale ha pubblicamente dichiarato: “Con Gheddafi, mica siamo d’accordo su tutto”.
Bravo, bella botta di sciolina. Adesso però ci dica su cosa è d’accordo…

Andiamo avanti.
Passeranno gli anni e quando la memoria si sarà affievolita ed i nostri nipoti guardando le immagini dell’arrivo a Ciampino ci chiederanno perché Michael Jackson si è messo a baciare il Nano Bagonghi noi gli spiegheremo che si tratta della realpolitik che ha aperto nuovi orizzontii nelle nostre relazioni: noi gli mandiamo là vagonate di dollari (cinque miliardi) e loro ci mandano qua carrettate di libici. Loro sono solo cinque milioni, praticamente li paghiamo mille dollari l’uno, un affare!

E per la foto sul petto del beduino non vi preoccupate, per il prossimo viaggio in Germania Berlusconi oltre a fare cucù, si appunterà una bella foto delle Fosse Ardeatine e siamo pari.
È la Realpolitik bellezza!

E passiamo alle parole, che come sapete sono pietre. Con le parole si sono costruite nazioni, fondato alleanze, dichiarato le guerre. Dappertutto fuorché in Italia, dove non contano un kazzo. Ma leggiamo le parole dell’illuminato:

«Ho visto grandi donne nella storia d’Italia. Tra queste Matilde Serao. Conoscete la storia della fioraia morta?»
No. Sappiamo quella di giornalisti libici rapiti e trovati trucidati nel deserto.
«cercatela e leggetela. Se non ce l’avete vi mando il libro».
Scritto in libico, suppongo. Comunque grazie

Cita Matilde Serao e tra le donne più famose nel mondo Claudia Cardinale.
Forse dovrebbe mettere un televisore nella sua tenda…

Il rettore della Sapienza, con grave sprezzo del ridicolo gli ha assegnato una laurea honoris causa. Così tanto per dire quantokazzo valgono oggi le lauree della Sapienza…
Nel suo discorso magistralis il Serenissimo ha detto che democrazia è una parola araba che è stata letta in latino. Segnatevele ‘ste cose, che se credete che venga da Pericle e vari ateniesi, siete in errore:
«Demos in arabo vuol dire popolo e crazi vuol dire sedia. Cioè il popolo si vuole sedere sulle sedie».
Ha poi continuato la sua illuminata lezione:
«Se noi ci troviamo in questa sala siamo il popolo, che si siede su delle sedie, e questa andrebbe chiamata democrazia, cioè il popolo si siede su delle sedie. Se noi invece prendessimo questo popolo e lo facessimo uscire fuori, se avessimo invece preso dieci persone e le avessimo fatte sedere qua, scelte dalla gente che stava fuori, e loro invece sono seduti qua, quei dieci, questa non sarebbe da chiamarsi democrazia. Questa si chiamerebbe diecicrazia. Cioè dieci sulle sedie. Non è il popolo a sedersi sulle sedie, questa è la democrazia. Finché il popolo non si siederà tutto sulle sedie, non ci sarà ancora democrazia».
«L’alternanza del potere vuol dire che c’è gente che si prende e si trasmette il potere tra di loro. Se ci fosse democrazia non ci sarebbe un’alternanza di potere. La democrazia significa il popolo che detiene il potere. Come fa a consegnarlo a uno?».

Splendido discorso, detto poi da uno che detiene il potere, il cui popolo le sedie se le è sempre sognate e che le prime gliele hanno portate quegli sporchi colonizzatori…

(continua…)

MAMMA !
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