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Ruanda: circoncisione per combattere l'AIDS?

di Aldo 25 gennaio 2010

Aids Ruanda

Per combattere l’AIDS

in Ruanda vorrebbero circoncidere tutti perchè questa pratica diminuirebbe il rischio. Sarebbe come dire che gli ebrei non contraggono il Virus? A me risulta nuova. E a voi? (Certo che ’sto AIDS ora comincia a rompere il kazzo… ehehehehehe)

Mi scrive Silvia:

Sembra strano ma è scientificamente provato….. non rende immuni dal virus al 100 %, naturalmente, ma diminuisce di molto il rischio per l’ uomo di contrarlo…. la spiegazione sarebbe che il pene circonciso, non avendo ” fronzoli” per intenderci renderebbe più difficile che il materiale organico infetto rimanga attaccato al pene….

Vincent:

E allora avanti, come Giosuè: rompiamo il kazzo a tutti…

ehehehe

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3 risposte a “Ruanda: circoncisione per combattere l'AIDS?”

  1. Ello ha detto:

    E’ scandaloso la maleinformazione pilotata dal clero che demonizza il piacere sessuale. a circoncisione unita a specifiche lavande antisettiche da perpetrare il prima possibile dopo il rapporto (e comunque entro e non oltre le 2 ore) nel canale interno del pene, può addurre ad un livello di sicurezza non inferiore al preservativo per qualsiasi malattia venerea, prima fra tutte l’HIV che è la più delicata di tutte. Un prodotto che (naturalmente) non si vende in europa è il miramistin, soluzione che fornisce già una certa sicurezza senza circoncisione, figuriamoci con…
    E’ che la gente è bigotta e non guarda al di là del suo naso.

  2. Carlo ha detto:

    Ma cosa significa che è “scientificamente provato”? Gli studi fatti in Africa si riferiscono a delle correlazioni osservate, fra essere circoncisi e tendenza ad essere meno infettati dall’hiv. Gli studi correlazionali non possono dire niente sui rapporti di causa fra variabili, non si può essere certi che l’essere circoncisi sia proprio la causa dell’essere meno infettati dall’hiv se prima non si esclude la possibile incidenza di altri fattori che magari lo studio non ha preso in considerazione. Ma scusate, se vi dicono che c’è uno studio in cui si è scoperto che i fumatori perdono più facilmente il lavoro dei non fumatori, attribuite alle sigarette il potere di farvi perdere il lavoro, oppure pensate ad un fattore comune che correla il fumo e il licenziamento, tipo lo stress, che ne so, e quindi fate l’ipotesi che uno che perde il lavoro è più stressato e quindi tende più facilmente a diventare fumatore? I campioni degli studi correlazionali su rapporto fra hiv e circoncisione, se si legge l’articolo, sono stati presi in zone geografiche diverse, quindi probabilmente su popolazioni diverse e con differenze antropologiche, sociali e culturali diverse. In Africa essere circoncisi si associa normalmente all’essere musulmani, quindi i comportamenti sessuali possono cambiare rispetto ai non circoncisi che invece musulmani non sono. Una differenza di comportamenti sessuali, questa sì, potrebbe essere la causa delle differenze osservate nella tendenza a restare infetti dall’hiv, altro che un pezzettino di ciccia in più o in meno. E questa, tanto per dirne una… Insomma, basta inventare questi falsi miti sulla circoncisione, che servono probabilmente solo a far fare soldi a tanti medici senza scrupoli che non vedono l’ora di tagliuzzare prepuzi a peso d’oro su masse intere di poveracci africani che oltre a non essere comunque protetti dall’infezione da hiv si ritroverebbero mutilati (si può dire?) sì, MUTILATI di una parte del LORO corpo. Sarebbe vergognoso.

  3. Mitocondrillo ha detto:

    Al di fuori della prove scientifica nel senso più concreto del termine esiste una logica derivante dagli studi già fatti.
    Se è vero che il preservativo (che è poi una seconda pelle artificiale) costituisce una barriera, perché non dovrebbe costituire una barriera la pelle naturale intera del nostro pene, privata degli “antri e dei rifugi” per i virus (intercapedine di pelle umida e filetto del prepuzio per l’appunto)?
    Qualcuno dirà, perché c’è il foro dell’uretra/dotto seminale, ecco perché la circoncisione e un lavaggio interno antisettico immediato dovrebbe costituire una certa sicurezza. Il fatto è che nessuno vuole considerare (chissà perché) altre metodiche non convenzionali di prevenzione. Forse perché non tutela gli interessi di produttori dei preservativi e peggio dei produttori di varie “chemio” per la cura dell’AIDS?

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