LA RUSSA, A MANO ARMATA
Sui 675 milioni stanziati per i primi sei mesi del 2009, 604 milioni andranno alle missioni gia’ esistenti nel 2008; 55 milioni per le assicurazioni; 15 milioni per le nuove missioni (Darfur e antipirateria).
Fermo restando che non rimpiango nemmeno un centesimo dei soldi che mandiamo per proteggere i nostri ragazzi in quell’Inferno, rimane aperta una questione di fondo:
SIAMO ANCORA LA’ IN MISSIONE DI PACE?
Perché, avrete letto, sono cambiate le regole d’ingaggio, abbiamo mandato nuovi elicotteri da combattimento e mezzi armatissimi, poi c’è la conferenza di fine danno del Ministro della Guerra La Russa:
Prima l’annuncio del rafforzamento di truppe nelle zone più pericolose dell’Afghanistan, dove, «se sarà necessario» i soldati useranno «anche la forza, in modo da prevenire tutte le attività che abbiano insidie terroristiche».
Poi: «interverremo in difesa del Darfur», accanto all’Unione Africana, che però in questo momento non dispone di strumenti logistici, per cui sarà «l’Italia a farsi carico del trasporto aereo delle truppe».
A Kabul e dintorni, entro il 2009 saranno inviati altri contingenti armati.
Per la Somalia:
«Chiederemo al Parlamento di intensificare la presenza militare italiana nel contrasto alla pirateria».
«Crediamo sia opportuno nel 2009 avere una presenza importante contro la minaccia recata dai pirati ai cittadini e alla libera circolazione delle merci».
«Ma il contrasto alla pirateria solo con il pattugliamento delle navi in un’area così grande rischia di essere un quasi inutile dispiegamento di forze. O meglio, utile ma non in grado di contrastare in maniera efficace il fenomeno». Da qui, l’idea che «in generale si possa intervenire anche a terra sulla base di ciò che ha stabilito nelle ultime ore la nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu».
Non si può neanche escludere «un intervento» sulla base della risoluzione delle Nazioni Unite, che martedì hanno deliberato l’invio di mezzi e uomini nell’Oceano Indiano, fin dentro, se necessario, al territorio somalo.
QUESTO PROGRAMMA NAPOLEONICO, COSTA, lo capirebbe anche l’amministratore del mio condominio, e i soldi stanziati sono pochini, ma il pizzuto ministro della guerra guerreggiata ha grandi idee in proposito:
Ccn autofinaziamento “creativo”, che sfrutti i marchi Esercito Italiano, Marina Militare e Aeronautica Militare, che da tempo appaiono su capi di vestiario civili, accessori e sfilate di moda. Da qui, l’altra idea del ministro: un disegno di legge che consentirà alla Difesa di sfruttare più efficacemente questi “brand”.
«una Difesa servizi Spa, grazie alla quale – ha provato a immaginare La Russa – si tenterà di rendere possibili alle forze armate attività per ora a loro precluse, come ad esempio l’utilizzo dei loro marchi che oggi non producono introiti per la Difesa».
Avete capito? La Russa ha deciso di incrementare il Made in Italy della Moda.
A mano armata.
ALDO VINCENT
LA SATIRA ON LINE
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E intanto si taglia sulla cultura! Maledetti!