Beppe Grillo: “Liste a 5 Stelle: fatti, non pugnette!”
Questo il titolo del comunicato di Beppe Grillo a proposito del movimento che starebbe occupando i comuni italiani.
Chi mi segue lo sa. Io su Di Pietro, Travaglio, (un po’ meno Padellaro) Beppe Grillo e compagnia cantante ho da tempo sospeso il giudizio. Sembrerebbe vigliaccheria. Ma è solo perchè seguo i consigli di mio nonno: in mancanza di cavalli vanno bene anche gli asini. Non che questi lo siano nel senso spregevole che il luogo comune dà alla parola, ma se Di Pietro, che comanda il suo partito come fosse Berlusconi, che si intesta gli immobili come fosse Mastella, che incassa i contributi come fosse La Malfa Jr., se usa intestatari di comodo ai suoi conti correnti come fosse Ottaviano Del Turco, se Di Pietro dicevo, che è un’espressione della Destra, fa opposizione al Cavagliere Smascherato ponendosi a sinistra di questa sinistra Sinistra, allora sospendo il giudizio e me ne sto in disparte a guardare.
Allo stesso modo ho fatto con Beppe Grillo, difendendolo a spada tratta – e lui non ha certamente bisogno di essere difeso da me – quando lo accusano di una politica qualunquista. Ma quale politica? Lui è un grande comico che si scrive pure le sue cose, le recita, fa casino, fa pensare e ci fa pure i danè.
Ripeto qui, a costo di passare per un trombone noioso, quello che ho scritto e riscritto per anni:
Quando il primo governo Prodi crollò sotto le spinte che tutti conosciamo, i politici durante la campagna elettorale si rintanarono nei loro truogoli, mentre chi ci mise la faccia furono i comici:
Benigni con un alto discorso su Kant da Biagi, Guzzanti (quello vero non il buffone) con una parodia di Rutelli da scompisciare, la signora Ferilli con abito di scena del Bagaglino e microfono incollato sulla fronte, il giorno prima delle elezioni fece un discorso al popolo che nessun politico in un comizio avrebbe nemmeno potuto sognare. E allora se in questo Belpaese (tutto attaccato come il formaggio) i politici fanno i comici e i comici sono gli unici che ci mettano la faccia, la colpa non è certo di Beppe Grillo e Co. !!
Vabbè.
Però quando stamane leggo sul suo blog questo titolo soddisfatto per i risultati ottenuti, a scapito delle mie precarie amicizie (ormai ne ho quasi solo di precarie) una domanda mi sorge spontanea.
Ma Beppe Grillo con tutto il casino che ha smosso, con i MILIONI di biglietti venduti ai propri spettacoli, con le centinaia di migliaia di persone che ha mobilitato nelle piazze, con le decine di migliaia di interventi sul Web e sul suo blog, con i miliardi incassati, raccolti, con le centinaia di Euro investite (è genovese, e a me deve ancora cinquecento lire dai tempi dei suoi esordi al Teatro delle Vittorie) con tutto questo bailamme messo su con le sue contumelie, guarda soddisfatto – dopo tutti questi anni di lavoro – aver portato 37 (dicansi trentasette) consiglieri comunali su 8.091 (dicansi ottomila e novantuno) comuni d’Italia?
Mah
ALDO VINCENT
www.giornalismi.info/aldovincent
CINQUE PER MILLE !!!
Avevamo quello del Vaticano
ora si aggiunge pure Grillo
ehehehe