Pubblicato in: Esteri

Golpe in Honduras: come sono andati i fatti

di Aldo 29 giugno 2009

Golpe Honduras

Colpo di Stato in Honduras

Per tutta la controinformazione che si sta muovendo compatta per sottolineare il grido di dolore del presidente Zelaya e di un presunto colpo di Stato in Honduras che si sta svolgendo sotto il silenzio colpevole dei nostri quotidiani, faccio umilmente osservare che la situazione è sì molto critica ma che le notizie sono falsate dal fatto che Zelaya abbia in mano TUTTE le fonti di informazione e che i fatti li racconta solo lui.

I fatti li ho messi nel documento allegato:
La versione inglese, qui:

www.coha.org/2009/06

Il 25 giugno Hondurans svegliò in uno stato di ansia e di incertezza. La notte precedente, il presidente Manuel Zelaya ha annunciato il licenziamento del generale Romeo Vasquez, capo delle forze armate honduregne.
Il generale Vasquez aveva rifiutato di dare un supporto logistico per un referendum sulla riforma costituzionale che si diveva svolgere nel paese il 28 giugno. Come risultato di questo referendum, il presidente sperava di eliminare il limite di un termine sulla durata della presidenza diventando presidente a vita!

Il referendum è stato dichiarato illegale da parte del Congresso e della Corte Suprema, e Vasquez ha detto che consentendo ai militari di seguire le direttive del presidente sarebbe in violazione di legge. Tuttavia, avendo in precedenza annunciato che “gli ordini sono destinate ad essere seguiti, non analizzati,” il presidente ha minacciato di far fucilare il generale.

Il “licenziamento” del generale Vasquez ha causato alla nazione uno stato di “elevata allerta”. Veicoli corazzati laminati si affacciano sulla strada e soldati hanno preso posizione. Più tardi lo stesso giorno, il Tribunale supremo elettorale ha dichiarato la rielezione di Zelaya nulla e ha ordinato il sequestro di tutte le urne elettorali e dei relativi materiali. Secondo il quotidiano spagnolo El Pais, le urne sono state conservate presso l’aeroporto di Tegucigalpa provenienti dal Venezuela.

Tuttavia, il presidente ha deciso di contrattaccare e ha ordinato a centinaia di seguaci di seguirlo all’aeroporto con la “missione” di salvare le urne elettorali. Zelaya si è posto a capo della marcia e ha gestito la folla con azioni violente come sfondare le porte della base (ha un passato di polizia antisommossa), per rimuovere con la forza le urne della base militare.

Mentre il generale espulso Vasquez, ha chiesto ai cittadini di mantenere la calma, Zelaya appare intento a fare il contrario. Perseguendo il suo referendum, che è stato dichiarato illegale dalla Corte suprema honduregna, ed è stato fortemente criticato dal Congresso, l’escalation di Zelaya potrebbe diventare una situazione estremamente volatile. Ancora più importante, è la instaurazione di un pericoloso precedente e cioè ignorare completamente e assalire gli altri due rami del governo.

Questa analisi è stata preparata da Research Associate Brian Thompson
26 giugno, 2009

www.giornalismi.info/aldovincent

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