Film del 1955 di Camillo Mastrocinque. Dopo una serie di tentati suicidi il ladro Totò annega e si ritrova all’inferno, dove incontra Cleopatra da lui amata in una precedente vita quando era Marcantonio. Per la gelosia di Satana è costretto a fuggire sulla terra ma viene ripreso dai diavoli. Alla fine Totò si sveglia e si accorge che era solo un incubo
Totò Riina, con dieci ergastoli sulle spalle e sotto processo per altri tre delitti eccellenti, chiede la scarcerazione per motivi di salute. A 77 anni, il padrino di Cosa Nostra, condannato per gli attentati di Capaci e di Via d’Amelio, sta male e non ce la fa più a sostenere la dura vita del carcere. Lo comunicano i suoi avvocati, tramite le cartelle cliniche, allegate alla richiesta di scarcerazione presentata lo scorso 15 giugno al Tribunale di Sorveglianza di Milano. Due infarti e un’importante insufficienza cardiaca, una gastrite cronica, un’ipertrofia prostatica, ipertensione, iperucemia, gozzo tiroideo, ernie inguinali e cirrosi epatica derivante da epatite C, sono le malattie che compongono il quadro clinico del capo dei corleonesi, recluso a Opera a Milano. Secondo i suoi legali, Luca Cianferoni, Antonio Managò e Riccardo Donzelli, “mantenere Riina in carcere a 77 anni in queste condizioni significa volersi accanire su un detenuto anziano e malato, ben oltre la pena che gli è stata inflitta“. Probabilmente le centinai di parenti delle vittime del boss mafioso non la pensano allo stesso modo e magari queste dichiarazioni possono non essere del tutto gradite da loro. Soprattutto quando gli avvocati definiscono la permanenza di Riina in carcere “un’inutile crudeltà” e chiedono “in via d’urgenza, il trasferimento del detenuto Salvatore Riina in una struttura ospedaliera, trasmettendo gli atti al Tribunale affinché voglia sospendere l’esecuzione della pena, ovvero disporre il ricovero in via permanente presso un luogo di cura idoneo”. Se lanciassimo un sondaggio su dove potrebbe essere il luogo di cura idoneo per il capo dell’ala stragista di Cosa Nostra credo verrebbero fuori delle idee simpatiche.
ma facciamoli uscire, che nn cerna niente cu sta staria di cosa nostra