Pubblicato in: Politica e Società

La ricetta di Cossiga: "Infiltrare agenti provocatori e picchiare le maestre"

di linda 24 ottobre 2008

Prima mi è arrivata una mail che riportava questa intervista all’ex presidente della Repubblica Cossiga rilasciata al quotidiano La Nazione sulle dichiarazioni di forza di Berlusconi nei confronti degli studenti in lotta contro la riforma Gelmini e la Legge 133, ma non ci volevo credere. Mi sono detta “sarà la solita esagerazione da estremisti, è impossibile” ed ho iniziato a scandagliare la rete alla ricerca di conferme per sconfessare chi mi aveva mandato questa mail terroristica.

Ed, invece, ahimè è tutto vero! Come ho letto sul blog di Piero Ricca, Cossiga avrebbe fatto veramente queste dichiarazioni scriteriate e vergognose. Il Picconatore folle ha rivelato ad un mezzo di stampa che per risolvere il problema si dovrebbero picchiare e mandare all’ospedale le maestre ragazzine ed infiltrare, con agenti provocatori “pronti a tutto”, il movimento.

Ma non è che Cossiga, al contrario di quello che di primo acchito si è tentati a credere, abbia avuto un momento di lucidità ed espresso il pensiero di tante persone perbene al Governo? Lascio a voi il giudizio leggendo di seguito quello che il senatore a vita ha dichiarato con estrema nonchalance al giornalista de La Nazione:

Domanda – Presidente Cossiga, pensa che minacciando l’uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?

Risposta – Dipende, se ritiene d’essere il Presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l’Italia è uno Stato debole, e all’opposizione non c’è il granitico PCI ma l’evanescente PD, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia.

D – Quali fatti dovrebbero seguire?

R – Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero Ministro dell’interno.

D – Ossia?

R – In primo luogo, lasciar perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito…

D – Gli universitari, invece?

R – Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.

D – Nel senso che…

R – Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano.

D – Anche i docenti?

R – Soprattutto i docenti.

D – Presidente, il suo è un paradosso, no?

R – Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!

D – E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? In Italia torna il fascismo, direbbero.

R – Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio.

D – Quale incendio?

R – Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese

N.B. L’intervista originale non l’ho ancora trovata quindi, non ho la certezza al cento per cento che sia vera. Staremo a vedere.

Sullo stesso argomento potresti leggere:

10 risposte a “La ricetta di Cossiga: "Infiltrare agenti provocatori e picchiare le maestre"”

  1. Giovanni ha detto:

    Ma e’ spaventoso.
    Cossiga era quello che ce l’aveva con i “giudici ragazzini”, come Livatino che poi e’ stato ammazzato dalla mafia.

    Adesso ce l’ha con le “maestre ragazzine”. Preoccupante…

    Kossiga e’ stato il più giovane Presidente della Repubblica. Sarebbe stato meglio non eleggere un “presidente ragazzino” così oggi i giornali amplificherebbero un po’ meno la voce di questo vecchio rompiballe.

  2. Ste ha detto:

    Su una cosa sono d’accordo…l’Italia è un paese debole…e aggiungerei….vergognoso…il resto non posso commentarlo con le mie parole perchè cadrei nella volgarità…poi devo essermi xsa 1 pezzo (ah,ah,ah) o Berlusconi Benito, ehm…Silvio…soffre forse d’Alzheimer?!?ahhhhhhhhhhhhhhhhhh….vergogna!!!!!

  3. valentini ha detto:

    La cosa non mi sorprende piu’ di tanto!
    Siamo di nuovo, dopo 80 anni, di nuovo nella strada del fascismo.
    E’ vero parlare di Fascismo ancora dopo tanto tempo e’ “noioso” come ha detto qualcuno commentando il discorso di Veltroni al Circo Massimo.
    Allora propongo di aprire una riffa sul nuovo nome di questa situazione.
    La differenza fra allora e ora e’ che adesso hanno un modello sul quale lavorare per cui saranno piu’ cauti ma la meta e’ quella: Il capitale e’ in crisi e occorre togliere di mezzo la gente per poter riprendersi indisturbati…
    Occhio gente non facciamo sorprendere questa volta

  4. sandro ha detto:

    Cossiga dice tranquillamente queste cose mentre l’assassino di Giorgiana Masi è ancora a piede libero.

  5. Alessandro ha detto:

    Grande Cossiga: presidente dei gladiatori e dei provocatori con e/o senza colpo in canna, “giustiziere” di ragazzini e ragazzine, ex capo dell’esercito che porta la mano alla fronte col braccio inclinato e senza cappello credendo di fare il saluto militare (mai che un caporale gli abbia fatto istruzione essendo militesente), grande stropez.

  6. Sakura ha detto:

    Santo subito!!!!

  7. John ha detto:

    Non ci dovremmo meravigliare. Abbiamo già dimenticato “operazion Gladio”? Cossiga aveva molta a che fare con quella operazione NATO che ha amazzato italiani per dare la colpa ai comunisti.

  8. siap ha detto:

    Anche i sindacati di Polizia sono indignati sul link indicato un documento di protesta del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia di Palermo

  9. Spartacus ha detto:

    Da uno della “casta” cosa vi aspettavate?

  10. ga ha detto:

    Intervista a Cossiga si può trovare qui:

    http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32976406

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.