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Urban fantasy: arrivano gli uomini-uccello

di Sabrina 22 aprile 2011

Come ho precedentemente scritto in un articolo, in edicola si possono trovare delle letture veramente esilaranti. Ricordate la storia di MacDonald e Darla? Da quel giorno mi si è aperto un universo sconosciuto, fonte di immenso divertimento, così – per la seconda volta nella mia vita – ho preso il coraggio a due mani ed ho acquistato un altro libro. Un consiglio per chi volesse cimentarsi nell’impresa: non rivolgetevi al vostro edicolante di fiducia onde evitare smarronamenti epocali, sceglietene uno sconosciuto e possibilmente lontano da casa così la vostra reputazione rimarrà intatta.

Questa volta la copertina era abbastanza sobria, niente uomini seminudi, anche se era comunque di cattivo gusto: un tenebroso uomo dalla fluente chioma nera e con un po’ di muscoli esposti nonostante fosse vestito – anche se per vestito si intende una succinta canottiera nera da tamarro – sullo sfondo un’aquila in volo. E fino a qui nulla di particolarmente compromettente. Ciò che mi ha convinto ad acquistarlo è stato che, oltre ad essere un bestseller negli Stati Uniti (!!), era un urban fantasy: niente vampiri, licantropi, demoni o sedicenti highlanders, questa volta i protagonisti erano i mutaforma. I mutaforma – per chi non lo sapesse – sono esseri umani con la capacità di trasformarsi in animali con vari poteri soprannaturali come optionals.

 

Hawk l'uomo- uccello

Cosa si è inventata l’autrice per fare della sua opera un bestseller? Uomini che si trasformano in uccelli… sì avete capito bene. Che fervida fantasia! Già mi scappava da ridere: il libro prometteva benissimo.

Il titolo tradotto in italiano suona più o meno come “Uccelli di fuoco”: tutto un programma. Forse siamo già abituati a titoli così pittoreschi perchè esiste anche un “Uccelli di rovo” (che dolore!).

Il protagonista di questa divertente storia, un certo Hawk (aquila, appunto), che intellettualmente tanto aquila non è, fa parte di una congrega di mutaforma che si trasformano in uccelli nel senso ornitologico del termine. Neanche a dirlo lui è il capo ed è il più potente, sempre in senso ornitologico anche se si scoprirà che ha delle doti e delle attitudini ben poco ornitologiche, ma molto uccellesche. Guarda caso deve trovare un amuleto in cui è racchiusa una maledizione che può portare gli uomini-uccello all’estinzione (Aahh! Non sia mai!). Forse è proprio il messaggio ecologico ad aver fatto di questo libro un successo, oppure gli “enormi poteri” di Hawk, o forse entrambi. Casualmente l’oggetto malefico è in possesso di una ignara ragazza, una certa Candice il cui nome la dice lunga sulla sua purezza, bontà, ingenuità, inesperienza….

Candice ha un’autentica passione (tenetevi forte) per gli uccelli, nel senso che le piacciono i canarini, le cince, i passeri. Beh nella sua ingenuità si è limitata a quelli di piccola taglia. Certo che ci vuole una fantasia perversa! E forse qualche seduta dallo psicanalista per l’autrice.

Abbiate fede, nello svolgersi della storia la nostra Candice, una volta incontrato Hawk, svilupperà le sue attitudini ornitologiche verso volatili di taglia più grande e tutto per merito dell’amore che lui proverà istantaneamente (ma va!) per lei e avrà la pazienza di indirizzarla verso passioni ecologiche di più grosso livello.

Il succo della storia è ben poco urban fantasy, ma molto fantasy poiché è centrato tutto sulle lezioni di birdwatching che Hawk impartisce a Candice che, guarda caso, è una bravissima allieva, persino secchiona. Il messaggio è subliminale: donne datevi al birdwatching perché è un’attività sana e poco dispendiosa.

Diciamo che per tre quarti del libro Hawk e Candice, fregandosene bellamente della missione salva mondo loro affidata, passano la maggior parte del tempo a fare conoscenza l’una dell’altro in senso biblico con una dovizia di particolari che lascia esterrefatti. Il nostro Hawk, cari signori, lo fa in volo! E’ o non è un uccello? Il momento più romantico è quando il nostro eroe con serietà commovente le spiega che con lei quando si eccita non prova l’ “impulso devastante” di trasformarsi in uccello (roba da farsi venire un infarto per le risate), ma può rimanere umano e T….ARE (riempire gli spazi) liberamente. Qui ci vorrebbe veramente uno psicanalista: un uomo-uccello che durante l’atto sessuale non ha bisogno di trasformarsi in uccello… mah!

Non è finita qui. L’autrice promette nuovi episodi sui componenti della congrega dei mutaforma: falchi, poiane, albatros, cigni. Nessun riferimento a tacchini, polli o pettirossi. E se ci fosse uno struzzo? non oso pensarci. La cosa che mi incuriosisce è che fra gli umani-uccello non vi sono donne. Forse è ovvio, oppure le donne mutaforma si trasformano in passere o… tope?

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3 risposte a “Urban fantasy: arrivano gli uomini-uccello”

  1. tarasque ha detto:

    sei un vero spasso!!

  2. emy ha detto:

    meravigliosa

  3. Veronica ha detto:

    Hhahahaa!!! Mi fai sganasciare!!!! Anche io leggo Urban Fantasy ma a volte sulle trame leggo di quelle minchiate…. Beh complimenti!

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