Pubblicato in: Media e comunicazione

Highlander moderni a cavallo del tempo

di Sabrina 26 febbraio 2011

McDonald e Darla

L’estate scorsa ho letto un libro “particolare”. Colpa la noia, la calura estiva, la necessità di qualcosa di leggero e, sì, anche la mancanza di fondi, cercavo in edicola qualcosa da leggere. Stavo per acquistare “Topolino” quando il mio sguardo cadde sui libri esposti. Uno in particolare mi incuriosiva: lo chiamerò “Cavalcando nel tempo” (il verbo “cavalcare” sarà più chiaro in seguito). Le poche righe scritte sul retro promettevano un’avventura emozionante nella terra di Scozia fra Highlanders, demoni e viaggi nel tempo. Appassionata di fantasy, lo comprai, nascondendolo furtivamente in borsa; sarò sincera, me ne vergognavo, perché sulla copertina oltre al castello medioevale (fino a qui niente di strano) vi era ritratto un inverosimile torace maschile, di quelli che non se ne vedono in giro neppure a fare carte false. Evvabbè… Più tardi, in piscina, sdraiata sotto il sole sul mio lettino, mi accinsi ad ingannare il tempo con il mio curioso acquisto ben attenta a non mettere troppo in mostra la copertina onde evitare chissà quali giudizi.

Chiamerò i protagonisti McDonald, il possessore del suddetto torace, e Darla, nome in uso negli Stati Uniti e per noi molto evocativo.

La storia è semplice. Un highlander immortale e dotato di poteri sovraumani è alla ricerca di un antico manoscritto magico che deve recuperare per salvare l’umanita dalla distruzione, prima che le forze del male se ne impadroniscano e bla, bla, bla. Per impossessarsene deve compiere un viaggio nel tempo verso il futuro perché il manoscritto è celato in una libreria della moderna New York. E qui entra in scena Darla, proprietaria del negozio, la quale è all’oscuro di tutto, soprattutto del fatto che lei è (violini di sottofondo, please) la donna destinata ad unirsi a McDonald nella lotta… e non solo. La storia inizia con l’irruzione notturna (ma va!) nell’appartamento di Darla, la quale si ritrova davanti un perfetto sconosciuto mascherato da highlander, figo oltre ogni umana comprensione, che parla un idioma a lei sconosciuto; vedremo comunque più avanti che il non intendersi è perfettamente superfluo. Cosa farebbe una donna trovandosi in casa un intruso? Sverrebbe, avrebbe un infarto, urlerebbe, scapperebbe, chiamerebbe  il 113, i pompieri, l’esercito? No. Darla è fenomenale, è una vera dura: per prima cosa nota un sospetto rigonfiamento sotto la tunica che non è un’arma perché si trova proprio all’altezza dell’inguine – furbetta! – dopo, e solo dopo, averne valutato le dimensioni, gli chiede spiegazioni. Qui mi scappò la prima risatina, mi guardai in giro e proseguii nella lettura che si prospettava altamente comica. Mr Hamburger bene o male si presenta specificando che dovrà portarla con sé indietro nel tempo nella lontana Scozia. E qui la nostra eroina mi stupisce per la seconda volta. Io avrei chiamato il 118, invece lei fa i bagagli e si veste da guerriera. Alt! Niente pantaloni mimetici, anfibi eccetera, eccetera bensì un seducente top, una sfiziosa minigonna e, pezzo forte, un perizoma rosa. Non c’è che dire, un abbigliamento perfetto per un viaggetto nella Scozia del 1200! A quel punto o gettavo il libro in piscina o proseguivo nella lettura; scelsi la seconda opzione spinta dal mio senso dell’ironia.

McDonald, povero caro, vedendola così “vestita” ha un repentino innalzamento nei livelli di testosterone, il sangue gli ribolle e… se ne innamora. Bisogna capirlo lui è un uomo all’antica, è un uomo d’onore, inoltre ha una fame atavica dovuta ad un’astinenza secolare. Effettuano, quindi, il doloroso balzo nel tempo e nello spazio atterrando nel bel mezzo delle Highlands, sbattendo poco dignitosamente sul terreno in un groviglio scomposto di membra. Cosa fanno i nostri piccioncini invece di imprecare ed urlare di dolore? Trombano. Non fanno l’amore, trombano. Seconda risata  più sonora della precedente.

Da qui in poi la storia è semplice. Intervengono altri highlanders, tutti fighissimi ovvio, appaiono anche le forze del male sotto forma di demoni, gnocchi pure questi. E’ un susseguirsi scomposto di battaglie sanguinose dalle quali i nostri due eroi escono incolumi trovando il tempo di consumare assatanati amplessi prima, durante e dopo i pasti, contro muri, su tavoli, nei boschi, in cima alle torri, uno di seguito all’altro con un martellamento che ha dell’incredibile. Ah, già, dimenticavo, lui ha i superpoteri. Una volta i supereroi volavano, ora trombano da dio. Per completare il quadro McDonald ( poveretto) è posseduto da una maledizione: tutte le volte che se la fa corre il rischio di ucciderla poichè la priva della linfa vitale. E vorrei ben vedere! Particolare curioso: lei ha sempre lo stesso perizoma rosa. Portarsi un cambio no, eh? Il momento più esilarante della storia è stato quando la scrittrice descrive lo stato di eccitazione di Mac dicendo che era talmente infoiato che “con l’arnese ci poteva piantare i chiodi”. Non ci potevo credere! A quel punto sono scoppiata in una risata fragorosa lì, da sola, in mezzo alla gente, diventando oggetto di sguardi incuriositi.

Per farla breve alla fine sconfiggono il male, lui si libera della maledizione e vivono felici e contenti per l’eternità, si sposano e fanno tanti bambini (logica conseguenza). Fine della storia.

Ora mi chiedo: la Scozia sarà mica un posto pericoloso per una donna? Ma, soprattutto, non sarà pericoloso leggere storie simili? Se si hanno i nervi saldi ci si fa delle grasse risate, altrimenti si rischia di cadere in depressione perché in giro tutto questo po’ po’ di roba non si vede proprio per niente! Sarà per questo che queste letture vanno a ruba?

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