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Twilight: vampiri vegetariani e pudichi

di Sabrina 14 marzo 2011

Bella ed Edward

Twilight: la saga vampiresca young adult che ha raccolto migliaia di fan in tutto il mondo, un caso letterario e mediatico. L’autrice, Stephenie Meyer, era, prima di diventare famosa, una tranquilla casalinga, ma un giorno mise per iscritto quello che a suo dire fu un sogno notturno. La Signora Meyer indubbiamente alla sera mangia pesante ed invece di ritrovarsi un cinghiale che le preme sullo stomaco e la guarda diritto negli occhi… lei sogna vampiri. Per mitigare questi effetti collaterali non ci sono alka seltzer che tengano! I suoi vampiri però si discostano parecchio dal clichè classico. Perché fanno impazzire migliaia di ragazzine che dopo aver visto il primo film sono cadute letteralmente in deliquio pronte ad indossare magliette, borse e persino mutande con l’effige dei protagonisti? Non so spiegare il motivo scatenante di questa pazzia generale non tanto per i personaggi del libro, quanto per i protagonisti del film, ma posso fare un po’ di luce su questa  nuova specie di succhiasangue del nuovo millennio. Premetto, il libro mi piacque molto, ma bisogna cogliere i difetti anche in ciò che piace, soprattutto l’aspetto divertente e quando vidi il film, beh di lati divertenti ne trovai parecchi.

Cos’hanno di speciale i vampiri della Meyer? Sono vegetariani. Orrore! L’idea può anche essere  originale, non lo metto in dubbio, ma i suoi  vampiri non mangiano carote, o meglio, non succhiano la clorofilla  dai cavoli, questi si cibano di animali. Eh no! La cosa non mi piace. Oltre a provocare l’indignazione generale di tutti i sani vampiri come si deve che si rivoltano nelle loro bare, il fatto che questi si cibino di poveri animali indifesi mi sembra poco ecologico. Con tutti gli umani stronzi che ci sono in giro, perché rifarsi sulle bestiole? Perché inveire su cervi, puma, persino i teneri conigli che si fanno un mazzo così per tirare avanti cercando di schivare le pallottole degli umani? Fortunatamente la famiglia Cullen – questo è il cognome dei vampiri anemici – non trae un gran beneficio da questa dieta annacquata: sono sempre un poco fiacchi ed assetati, ben gli stà.

Ciò che nel libro è tensione emotiva nella trasposizione cinematografica fa cadere gi attributi. Il bel vampiro Edward Cullen si strugge d’amore per Bella, la quale più che bella sembra leggermente rincoglionita, così all’anemia causata dalla dieta leggera si somma uno stato depressivo che andrà via, via aumentando. Povero ragazzo già deve ripetere per la centesima volta le scuole superiori (no, non è stato bocciato, lui è immortale e per fingersi umano fra gli umani deve ripetere le superiori all’infinito: che palle!) circondato da succulenti umani siede verde come un limone al suo banco scolastico, quando arriva lei candida come una rosa e profumata come una bistecca al sangue. Oh mio Dio! Per Edward è la fine. Fin dal primo incontro rischia di fare una strage, soffre come un cane, si dispera, mette in discussione i suoi ferrei principi vegetariani e riesce a trattenersi. Sullo schermo il travaglio di Edward sembra più che altro assalito da un conato di vomito e da un enorme rutto trattenuto. E non è l’unico. Il suo letale fratellastro Jasper: il fichissimo, spaventoso, imponente vampiro – che sulle scene è un cosino che sì e no arriva al metro e settanta – tutte le volte che incontra Bella sembra preda di un attacco di gastroenterite acuta come se il famigerato paletto non gliel’avessero piantato nel cuore ma in qualche altra zona anatomica. E che cavolo! Ha appena iniziato a disintossicarsi e gli mettono sotto il naso una trasfusione ambulante! La nostra Bella è lanciata: vuol farsi vampirizzare, vuole “consumare” il suo rapporto amoroso e tenta Edward in vari modi (alla faccia degli adolescenti), poco ci manca che gliela metta su un piatto d’argento. Niente, non riesce nel suo intento perchè i vampiri della Meyer non solo sono vegetariani, sono pure pudichi. Edward è persino illibato: non si fa niente se non si è sposati. A questo punto l’intera popolazione globale dei vampiri dovrebbe insorgere indignata: loro, maestri nell’arte della seduzione e del sesso!

Le pene di Edward non finiscono mai. Entra in scena Jacob, il licantropo: un pellerossa gnocco, palestrato, dallo sguardo caliente (urla di ragazzine in sala). E’ bello, simpatico, solare con una costante temperatura corporea a 40°, mentre il suo rivale è freddo come un ghiacciolo (beh, è morto), in poche parole una stufa contro un frigorifero. Il triangolo amoroso (castissimo) avrà dei tira e molla da esaurimento nervoso dove Bella sembra subire, uscendone sempre e comunque indenne con la sua espressione da finta tonta, mentre gli altri due rischiano di collassare. Io avrei la soluzione: Bella potrebbe tenerli tutti e due, uno per l’inverno così risparmia sul riscaldamento e l’altro per l’estate, così non compra il condizionatore. D’altronde cosa sono due peli di lupo sul divano e un prelievo di sangue ogni tanto in cambio di un po’ di confort?

Dopo tutta questa storia di amori sospesi, di crisi di astinenza da emoglobina e palline di pelo di lupo, mi è venuta un’idea. Quasi quasi d’ora in poi alla sera mangerò pesante pure io: un bel maiale farcito ed un’intera teglia di tiramisù. Può darsi che avrò degli incubi orribili e riuscirò finalmente a pubblicare qualcosina…

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Una replica a “Twilight: vampiri vegetariani e pudichi”

  1. Sara ha detto:

    Ciao,
    avrei bisogno di contattare l’amministratore del blog per una proposta di collaborazione.
    Grazie mille
    Sara

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