Pubblicato in: Politica e Società

Le statistiche… inutili e sempre interpretabili

di Aldo 28 luglio 2009

Statistiche

La statistica è una scienza esatta

L‘inutilità delle statistiche è statisticamente dimostrata? Intendo dire che se è vero come è vero che il 90 % delle statistiche è sbagliato e il rimanente 50 % è inattendibile, cosa ce ne faremo del trenta per cento che rimane?
No, non fate così, sto scherzando. Mi prende sempre così quando affronto l’argomento. Recentemente per esempio avrete visto il banner della società Autostrade che dice che grazie a loro sono diminuiti gli incidenti mortali su strada. Il ministro dei Trasporti dell’epoca disse che era merito della limitazione della velocità proposta da lui, e quello attuale si prende il merito per aver adottato la patente a punti. Ma la domanda non cambia: sono diminuiti gli incidenti mortali?

La risposta è sì, se avete paragonato i numeri di morti di quest’anno con quelli dell’anno scorso. Se invece stiracchiate i numeri un po’ come vi pare potrete ottenere qualsiasi risultato che vi faccia comodo, perché i numeri sono come i prigionieri di guerra: torturateli e vi diranno quello che volete sentirvi dire.

Per esempio, prendete i chilometri autostradali e toglieteci quelli che quest’anno sono impercorribili per lavori e altro. I morti sono uguali. Se invece a causa dei limiti di velocità rapportate il numero degli incidenti alla permanenza in autostrada, i morti aumentano. Capito come funziona? È come il tanga: quello che vedi è suggestivo ma quello che nasconde è imbarazzante.

Così quando ti dicono che l’italiano medio preferisce Berlusconi, andatelo a vedere secondo gli statistici com’è questo italiano medio, un essere con poco meno di due gambe, con un testicolo e una tetta, che si riproduce scopando, probabilmente.
Vabbè, finiamola qui, leggevo due dati statistici che emergono dai titoli dei giornali di ieri e mi ha preso una rabbia nel leggere pure sulla stampa estera che uno dei problemi degli italiani è che l’85% di essi è ignorante in matematica! L’85%, capite? Poco meno della metà. E dove andremo a finire di questo passo?

Obbasta.
Ieri dopo tanto tuonare finalmente piovve: Habemus cadaverem! Il primo morto italiano per la più dirompente malattia massmediologica del millennio: l’influenza maiala. Pure ieri tre morti in Adriatico, che in questo inizio d’estate fanno salire ad undici i morti annegati in mare. Prepareremo una vaccinazione che tenga lontano le persone dalle spiagge? Pensateci.

La seconda statistica che salta all’occhio è la recente morte di un nostro soldato in Afghanistan e la recrudescenza di attacchi talebani sullo scacchiere di Pace (noi lo chiamiamo cosi’) che ha portato a 14 i soldati italiani caduti. Tanto che serpeggia persino nel governo la domanda: “Riportiamo a casa questi figlioli?La risposta è no, ed è una decisione ben ponderata e sacrosanta. Seguitemi nel ragionamento. Questi ragazzi sono per la maggior parte specializzati che se non si fossero arruolati nelle Forze Armate (pure tra i celerini o nella Forestale) sarebbero destinati a lavori di manovalanza, quali l’edilizia, il facchinaggio, la metallurgia pesante, cose così.
E cosa ci dicono le statistiche? Che l’anno scorso tra quelle forze di lavoro non protette, i morti sono stati quasi 1200. Una strage, che ci fa capire come i nostri soldati in Afghanistan se ne stiano al calduccio SENZA TROPPI RISCHI che se tornassero in Patria correrebbero andando a lavorare.
Anzi, io per salvaguardare un’intera generazione, statisticamente proclamerei una campagna di reclutamento e poi andrei ad invadere l’Albania!
Hai visto mai?

P.S. Come, l’Albania l’abbiamo già invasa con esiti catastrofici? Vabbè, allora dichiariamo guerra agli Stati Uniti! Come non si può? Si può eccome! Usciamo dalla NATO (perché in caso scoppiasse la guerra dovremmo vedercela contro i Russi e quelli ci deporterebbero nei campi di concentramento in Siberia) poi dichiariamo guerra agli USA e lasciamo che le forze occupanti prendano i nostri giovani e li deportino dalle loro parti. Dove? Andrebbe bene anche Orlando. Dovrebbero sopportare quegli orrendi hamburger ma lavorerebbero a Disneyland con ampie prospettive che qui non avrebbero.
Capitto mihai?

www.giornalismi.info/aldovincent

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