Quando a far notizia sono i capelli dei nostri politici

di Aldo 5 febbraio 2010

Filippo Facci

TRICOTILLOMANIA

Sarebbe una branchia della Tricologia, lo studio del capello, e si riferisce a quelli che hanno l’abitudine di parlare tormentandosi i ciuffi più o meno folti del cuoio capelluto.

Nel caso che ho sotto gli occhi, credo si tratti di una nuova accezione dei nostri giornalisti commentatori politici, e cioè quello di argomentare tirando e tormentando i capelli degli altri. Ricorderete senza dubbio, la diatriba scatenata da Rossella (domani è un altro giornale…) direttore di Panorama che col pennarello tolse quella voglia di ginocchio dalla folta chioma del suo padrone, ricorderete i reportages sulla bandana che nascondeva il trapianto di Silvio Testarossa, che non è il Ferrari di Montezufolo ma l’elemetto color comodino Chippendale che il Nostro si metteva durante le uscite ufficiali con tanto di piumino da cipria nascosto nel fazzoletto per rifarsi il make-up tra una barzelletta e l’altra che raccontava durante le manifestazioni ufficiali del governo. Pure Prodi, durante il suo governo non fu esentato da reportages tricologici di Striscia la Notizia che andava ad esplorare il suo cuoio capelluto per scoprire se i capelli erano tinti o se nascondesse un nido tra i peli arruffati della nuca…

Tralascio le varie cronache tricologiche, fino alla settimana scorsa quando tutti i nostri quotidiani mostrarono le foto del Silvio Nazionale che ormai esibiva un toupet usa e getta a seconda delle circostanze. Ma veniamo a ieri:

L’atmosfera di cacca nel ventilatore che caratterizza per fortuna le nostre pre-elezioni (dico per fortuna, perchè una volta erano caratterizzate dalle bombe) vede Ciancimino che dichiara in Tribunale cose imbarazzanti sul Cavagliere Smascherato e il Corriere della Serva che riesuma una foto dei tempi del dagherrotipo per accusare Di Pietro di chissacchè (a propò, ad Annozero Ruotolo mostra che perde il pelo (in testa) ma non il vizio degli ottimi reportages e Santoro è sempre più biondo. Inficerà questo fatto sulle prossime inchieste? Vedremo).

Ed ecco l’ultima fase di una lotta tra giornalisti Titani: Travaglio che ci mette la faccia per difendere i chiaroscuri dipietrani accusa Facci di avere le meches e ad ogni attacco risponde con argomenti che girano tutti attorno ai colpi di sole della controparte. Oggi gli si affianca Luca Telese che ha da poco cambiato casacca che scrive da giornalista informato:

Travaglio lo definisce da sempre “il giornalista con le meches”. Lui nega, si arrabbia, e ne fa punto di onore. La cosa mi incuriosisce. Incontro Facci nello studio di “Niente di personale“, da Piroso, dove siamo invitati entrambi: chiedo alla truccatrice che lo ha appena pettinato: “E’ biondo naturale?” Lei ride: “Nooooh!”. “Ha le meches?”. Lei ride e guarda la collega: “Noooh”. Poi mi risponde: “E’ molto più raffinato. Ha le chatuches!! E’ il primo uomo che ho visto così, Hi-hi-hi…”. Lo ripeto in studio. Curiosamente Facci arrossisce, si imbarazza un po’ e balbetta qualcosa (c’è il video). Essendo un finto-brillantoide che lascia spazio al nulla ho pensato solo: “Che tenero: narciso, ossigenato e pudico”.

ECCO, PER IL MOMENTO FERMIAMOCI QUI, ALLE CHATUCHES

MA I NOSTRI EFFERATI GIORNALISTI TRICOLOGICI CERTAMENTE

CI STANNO PREPARANDO SCOOP SENSAZIONALI SULLA FINTA PELATA DI

BERSANI (IN REALTA’ SAREBBE UNA CUFFIA DA BAGNO COLOR CARNE) E

IL RIPORTO SPARITO DI SCHIFANI.

Abbiate Fede…

ALDO VINCENT

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