Libertà di informazione o libertà di stampa?

di Aldo 2 ottobre 2009
Patrizia D'Addario ad Anno Zero

Patrizia D'Addario ad Anno Zero

Volete informarvi ?

sulla connessione Berlusconi, Carnelutti, Mills tramite Sindona? Oppure gli sviluppi della scandalosa operazione per toglierci l’acqua potabile? Vi interessano gli sviluppi del mistero della fusione fredda bocciata in Italia e miracolosamente ricomparsa in Francia? Oppure volete leggere la denuncia del tesoriere di Rifondazione che ripercorre tutte le malefatte contabili del partito?
Siete interessati a conoscere i nomi delle aziende che hanno messo i loro fusti “griffati” sulla nave dei veleni? O le rivendicazioni dei precari, operai, circoli, con le loro aggregazioni, adunate, consessi, gente che scende in piazza e ti dice dove?

È facile: basta andare sul Web.

Se invece volete leggere delle prese di posizione dei vari Nulla Assoluto che discettano sul come perché non invitare la D’Addario in televisione, accomodatevi c’è la carta stampata che sta parlando di televisione, che questa settimana sui pruriti del Cavagliere Smascherato ha schierato, Lerner, Dandini, Santoro, Vespa (ebbene sì, lo strisciante insetto con la scusa di fare una marchetta a favore del film del suo padrone, ha parlato di amore e politica, con imbarazzanti raffronti col passato…) Crozza, sub Floris, e compagnia cantante, questo mentre il duo Bersani/D’Alema, ormai certi della loro vittoria per spartirsi gli stracci di un partito allo sbando, hanno finalmente sbloccato le nomine Rai ed eletto per acclamazione la merolona Berlinguer, alla faccia dell’obiettività dei direttori di testata.

Tutto questo accade sotto gli occhi attoniti di un Paese allo sbando, dove il maggior partito d’opposizione tutto preso dal pre-congresso si dimentica di votare in aula contro una legge vergognosa, dove le banche imperterrite rimettono sul mercato la paccottiglia che ci ha portato in questo baratro, dove quel tesoro di ministro dice che col suo provvedimento non rientreranno in Italia i soldi della criminalità, come se lui sapesse riconoscerli a naso (pecunia non olet dicevano gli antichi) e dove una manifestazione spontanea per la libertà d’informazione viene scippata da organi collusi col potere e diventa una manifestazione per la libertà di stampa.
Come se in questo Belpaese non ci fosse.
Bah

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Aldo Vincent

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Una replica a “Libertà di informazione o libertà di stampa?”

  1. rocco spanna ha detto:

    Splendido il sito!

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